Bormio-Alta Valtellina: Passeggiate, escursioni per famiglie con bambini

Sondalo: Passeggiata in Val di Rezzalo

La Valle di Rezzalo presenta caratteristiche e particolarità che la rendono unica nel suo genere. Completamente inserita nel Parco Nazionale dello Stelvio, essa è un raro esempio di valle alpina ove l’uomo ha apportato interventi, anche i più recenti rifacimenti o ristrutturazioni di baite, che hanno rispettato il ricco patrimonio naturalistico e paesaggistico presente.

A Le Prese, tra Sondalo e Bormio, si devia per Frontale-Fumero. Al termine della strada (parcheggio) si risale la Val de Rezzel lungo una mulattiera militare della Prima Guerra Mondiale. Costeggiando in destra idrografica il torrente Rezzalasco, oltrepassate caratteristiche baite, il bosco d’abete lascia il posto al larice e si apre l’ampia piana di S. Bernardo, con l’omonima chiesetta seicentesca, antiche baite in legno ed alpeggi. Attraversato il torrente al Pont del Merlo, si può risalire il versante del Sascel con lunghi tornanti fra rododendri ed ontani selvatici, raggiungendo in una vasta piana le baite in pietrame a secco di Clef e, volendo, raggiungere il Pas de l’Alp a 2463 metri di quota.

Difficoltà: poco impegnativa
Dislivello: 350 metri – Quota di partenza: 1600 metri
Tempo: ore 3.30 – 4

 

Valdisotto: Dal Forte di Oga alla Sposina

Il forte Venini, dedicato al Capitano valtellinese Venini medaglia d’oro, anche noto come forte Dossaccio, fu realizzato tra il 1908 ed il 1912 pensando ad eventuali conflitti con la vicina Austria. La sua costruzione, con il passaggio dei pesanti materiali e delle strutture e delle componenti militari della fortificazione, arrecò non pochi danni alla popolazione di Oga. Nel 1909, quindi, si costruì anche la strada militare per Oga, che sostituì una vecchia mulattiera ancora esistente.

Dal Forte di Oga, in località Dossaccio, si diparte una bella strada sterrata, anch’essa di origini militari, che sale verso la montagna. L’escursione è molto piacevole e facile, anche come pendenze, e si sviluppa in un bosco non troppo fitto. L’abete, predominante nella parte bassa, man mano che si sale di quota lascia il posto al larice ed al pino cembro. Gli scorci sulla conca di Bormio sono, a tratti, veramente notevoli. Verso i duemila metri si giunge in località Sposina, bassa e alta, ove vi sono baite magnificamente ristrutturate. Volendo continuare, con altri duecento metri di dislivello che si sviluppano con pendenze non elevate, si arriva all’alpeggio del Masucco, sito ai bordi di una vasta piana paludosa.

Difficoltà: poco impegnativa
Dislivello: 325 metri – Quota di partenza: 1700 metri
Tempo: ore 3 – 3.30

 

 Valfurva: Dal Gavia al Baitin da Li Corona

Questa è l’antica strada che veniva utilizzata dai mercanti veneziani; il percorso venne abbandonato dopo la Grande Guerra quando si incominciò ad utilizzare la strada che da Santa Caterina Valfurva portava al Passo del Gavia, pressochè corrispondente all’attuale S.S.300, costruita dagli alpini.

Dal Rifugio Berni al Passo del Gavia ci si porta, al di là del torrente, al vecchio rifugio Gavia. Da lì si diparte un sentiero in direzione nord che subito va in leggera discesa e dopo poche centinaia di metri incontra e supera il famoso Pont da Preda (Ponte di pietra), arco naturale di pietra che permette il superamento dell’impetuoso Rin da Dosegù. Da qui il sentiero prosegue sempre in leggera discesa. Poco prima di arrivare al Baitin da li Corona esso incrocia il torrente che scende dal Monte Tresero e che forma, lì, una stupenda cascatella. Il passaggio non è sempre dei più agevoli, ma è comunque sempre superabile. Raggiunto il Baitin da li Corona si può continuare per un’altra ora di cammino sino a raggiungere il Pian delle Marmotte ed il panoramico Dosso Tresero (altri 100 metri di dislivello).

Difficoltà: poco impegnativa
Dislivello: 120 metri – Quota di partenza: 1520 metri
Tempo: ore 2.30 – 3 

 

Valfurva: Passeggiata del Ponte Dei Sospiri

Un’altra passeggiata classica di Santa Caterina Valfurva, che si sviluppa su di un percorso completamente in piano. Su di essa si possono incontrare nonni con la bicicletta o anche mamme con il passeggino. Si svolge nel bellissimo bosco di Curnogna e l’aria è talmente tersa e ricca di ossigeno che quasi fanno male i polmoni, a respirarla. Agli inizi del secolo quest’area boschiva fu quasi completamente rasa al suolo da un’imponente tromba d’aria, ma ora è completamente rimboschita.

Dall’incrocio in Santa Caterina con la S.S.300 si segue la via Vedich che sale sulla destra, dapprima molto ripida, verso ovest. Al primo bivio si prosegue a sinistra sulla strada sterrata. In poco tempo e senza particolari difficoltà si giunge al Ponte dei Sospiri sul torrente Sclaneira, per questo detto anche Pont da Sclaneira. a valle di esso il torrente fa delle belle cascatelle. Subito oltre il ponte sale, ripido, il sentiero che conduce al maggese di Sclaneira, ma noi continueremo lungo la piana stradetta sino ad arrivare, dopo un paio di chilometri, ad affacciarci sulla valle di Sobretta, percorsa dall’omonimo Rin dalle acque spumeggianti. Da qui si può oltrepassare la valle e risalire in breve alle prime baite.

Difficoltà: facile
Dislivello: 20 metri – Quota di partenza: 1800 metri
Tempo: ore 1.30 - 2

 

Valfurva: La passeggiata dei tre ponti

Questa è una delle passeggiate più note e frequentate dai turisti che soggiornano a Santa Caterina Valfurva. Si tratta di una passeggiata molto rilassante e si può fare a qualsiasi ora del giorno. Il ponticello che si supera presso la ex centrale in fondo alla piana di Magliaga è detto Pont dal Ghesc perchè attraversa il torrente Gaviasco, anticamente chiamato appunto Rin dal Ghesc. Il significato di Magliaga è da ricordare: esso sta per il già citato “magliavaca”, letteralmente “mangia vacca”, a memoria della pericolosità dei terreni paludosi ad est dell’abitato, come attesta una diffusa tradizione orale.

Dal ponte in centro a Santa Caterina Valfurva si va verso lo ski-stadium e quindi si continua sino a percorrere tutta la via Magliaga. L’itinerario prosegue sino ad attraversare il ponte sul torrente che scende dalla valle del Gavia. Da qui si segue per una parte quella che d’inverno è la pista da fondo. Dopo alcune decine di metri dal ponte si passa a fianco ad un cavalcavia e poco dopo si giunge ad un bivio. Qui occorre proseguire diritti ignorando la discesa che si trova sulla sinistra. Si continua sino al ponte di Luseda, si attraversa il Frodolfo e lungo la strada dei Forni si ritorna a Santa Caterina Valfurva.

Difficoltà: facile
Dislivello: 30 metri – Quota di partenza: 1760 metri
Tempo: ore 1 – 1.30

 

Valfurva: Il giro dei tre Rifugi

Nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio ed al cospetto delle più belle vette che danno luogo alle famose 13 Cime, dal Tresero al Cevedale, questo itinerario tocca tre importanti Rifugi della zona. Si tratta di una gita molto remunerativa, per la grandiosità dei panorami alpini e per gli inaspettati incontri di flora e fauna che si possono fare, ma per percorrerlo integralmente occorre buon allenamento.

Dal posteggio del Rifugio Forni, struttura ottocentesca magnificamente ristrutturata, si imbocca la stradina (all’inizio completamente in piano) che porta ai 2487 metri del Rifugio Branca. Da quest’ultimo un sentiero ritorna verso la Val Cedè e, mantenendosi in quota, passa alto sulla malga dei Forni e sul Pont da la Girela, arrivando quasi a metà valle ad oltrepassare il Rin da Cedè, per poi ricongiungersi alla strada che porta al Rifugio Pizzini. Da qui

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Dislivello: 500 metri
Tempo: ore 5 – 5.30

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Tratto dalla guida Passeggiate per famiglia e con i bambini in Alta Valtellina, © Alpinia Editrice, Bormio se vuoi acquistare la Guida clicca qui...

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