Bormio-le torri di Fraele

Torri di Fraele

Partendo da Bormio e salendo da Pedenosso si giunge al pianoro di Prada; quì la valle si apre in un immenso anfiteatro di praterie dall'intenso verde alpino, nella vastità dell'orizzonte, nell'ampio panorama su ghiacciai e cime incantevoli; è certamente uno degli angoli più fascinosi e riposanti, respirandovi una tranquillità che, altrove, non è possibile scoprire.

Dal pianoro si affrontano i diciotto tornanti; giunti in prossimità della quindicesima curva, a destra si presenta la ripida mulattiera che portava al Passo delle Torri di Fraele. Sono queste due massicce costruzioni, poste a guardia della strettissima gola, tra il Monte delle Scale a est, e la cima di Plator a ovest. La prima, più grande, si presenta in discrete condizioni, la seconda, scoperchiata e senza una parete, è ridotta ad un rudere, per questo sono in programma dei lavori per il recupero e la valorizzazione di questi beni storico-culturali simbolo della nostra valle.

Sino alla prima guerra mondiale, erano munite di trincee inespugnabili verso la Val Fraele e, nel precipizio, di gradini scavati nelle rocce e di travi poste trasversalmente, conficcate nelle rocce e sospese nel vuoto (da cui il nome di Scale); queste erano disposte in modo da poterle togliere rapidamente.

Secondo la tradizione locale, la "forcella di Scale" doveva essere un antico passo Romano; l'antica mulattiera e le Torri risalirebbero all'epoca Romana; da quì la sicurezza che risalirebbero almeno al 1300.
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Bormio
Diga di S. Giacomo
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