
Oltre l'Alpe di Campo, la strada si fa più accidentata e supera un dislivello di un centinaio di metri incontrando gruppi sparsi di baite, nel progressivo diradarsi della vegetazione arbore che lascia spazio all'ambiente tipico del pascolo alpino con ciuffi di rododendro, tra insolite fioriture favorite dall'abbondanza di ruscelli.
Intanto una conca morenicamolto ampia si apre tra le linee aspre profondamente logorate dall'erosione in un susseguirsi di cime ghiacciate contrastanti con i cupi colori delle rocce disgregate che emergono da vaste distese di pascoli. sulla sinistra vi è il Pizzo Dosdè, la testata della valle è chiusa dalla cima del Lago Alpino. Sulla destra una mulattiera porta all'Alpe Funera, nelle vicinanze degli alpeggi delle baite Stagimel, e poi alla baita del pastore; procedendo in direzione nord, si sale al Passo della Vallaccia e nella valle omonima che immette nella valle del Foscagno.
Proseguiendo sulla mulattiera si giunge alle baite Altumeira, alcune delle quali spiccano per le rustiche strutture in legno; la valle quì si biforca. Sulla sinistra si distacca una strada che scende al torrente e arriva sul versante opposto sino all'alpe Dosdè; verso il passo di Val Viola invece, la strada prosegue in decisiva salita tra le pareti del Corno di Dosdè e le dorsali del Pizzo Bianco.
Verso il confine Svizzero, delineato con chiarezza dalle cime del Pizzo Confine e del Monte Val Nera appare, tra bellissimi pascoli ondulati l'ampio valico che conduce in Val Viola Poschiavina; la strada, ancora percorribile per quanto ridotta ormai a poco più di una mulattiera sassosa, si inoltra nel suo ultimo tratto verso il rifugio Viola; a questo punto nella conca regolare appare l'ampia superficie del lago Viola. Anche in Val Viola e alle baite Altumeira sono presenti dei ristori.
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