Escursione a Livigno: La Val delle Mine

Superato l'abitato di Livigno, seguendo le indicazioni per il Passo della Forcola, ci si immette sulla strada statale che percorre il "Piccolo Tibet" nella sua parte meridionale. Raggiunta la località Tresenda, un gruppo di baite situate a quota 1892 metri, prima della suggestiva chiesetta si imbocca, sulla sinistra (destra idrografica della vallata), il sentiero delle Mine che porta il ciclo - escursionista nella vallata omonima. La carrareccia risale, nella sua prima parte, alcune praterie circostanti e valica a quota 1919 metri, sul Pont da l'Al, il torrente Tresenda, tributario di destra dell'Acqua Granda, il fiume che solca per intero tutta la vallata di Livigno. Risalendo un costone ricco di alte e secolari conifere, dopo aver percorso alcuni tornanti si giunge in prossimità di una bella e caratteristica gola posta circa a quota 2000 metri.

Dopo averla superata si guadagna una deviazione, nei pressi di un'opera di captazione, che porta ad un ampio parcheggio. La gippabile, a questo punto, prosegue lungo le pendici Occidentali del Colle delle Mine (2797 mt.), una sella collocata tra il Pizzo Filone, a Nord, ed il Pizzo Zembrasca, a Sud. Questo colle è detto anche passo di Funera, dal sottostante alpeggio situato nella vallata verso la Val Viola. Si pedala sulla sterrata, che ora si mantiene alta sopra il torrente, e si valica l'incisione della Valle Stebline. Vi è una costa ricca di cespugli e si raggiunge, al di là della Valle Cascina, il casolare dell'alpe Mine (2148 mt.), protetto alle sue spalle da imponenti opere paravalanghe. A questo punto la carrareccia, ridotta a tratturo, percorre per buona parte il fondovalle costituito da ampie distese di verdi pascoli; dopo aver superato una strettoia, situata a quota 2150 metri, si raggiunge la spianata superiore proprio in prossimità di una recente costruzione situata nella località detta Grasso degli Agnelli (2197 mt.).

Il sentiero, dopo aver attraversato una vasta zona ricca di torba, si avvicina gradatamente alla testata della Valle delle Mine, chiusa da un grande salto roccioso sopra il quale si nota la vedretta del ghiacciaio omonimo, sito tra il Pizzo Zembrasca (3090 mt.), adf Est, e la Corna di Capra (3135 mt.), ad Ovest. Giunti fin quassù, su incerte tracce del sentiero, si può prendere quota attraverso il pendio (ancora per buona parte adibito a pascolo) che costituisce il lato idrografico destro della vallata arrivando così, in breve tempo, nei pressi di una suggestiva cascata (2450 mt.) formata dall'acqua che si origina dal ghiacciaio superiore. Alcune leggende livignasche narrano che, anticamente, da questa vallata nei giorni di pioggia o di burrasca provenissero dei "sinistri" boati. Questi cupi rumori erano provocati dalle anime di dannati, conosciuti in questi luoghi con il nome di Confinà, segregate sulle montagne più impervie e destinate a colpire inutilmente la roccia


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Lunghezza : 7600 mt     Tempo totale : 1.30 - 2 ore     Difficoltà  : poco impegnativo

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Tratto dalla guida Itinerari in Mountain Bike in Alta Valtellina, © Alpinia Editrice, Bormio se vuoi acquistare la Guida clicca qui...

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