Passo Gavia: Salita sci-alpinistica al M. San Matteo

La zona del Passo del Gavia è, a torto, poco sfruttata dagli sci-alpinisti. Oggettivamente durante l’inverno e con non buone e sicure condizioni di assestamento del manto nevoso non dà grandi possibilità, ma a tarda primavera offre occasioni certamente valide e vi si possono ancora, incredibilmente, trovare itinerari pressochè sconosciuti. Tra i più remunerativi, comunque, troviamo le salite al Tresero ed al San Matteo, effettuabili pure dal Rifugio Berni, già molto frequentate dai versanti del bacino dei Forni. La salita con gli sci al San Matteo da questo versante è fantastica ed offre, al sorgere del sole, degli spettacolari giochi di luci e di ombre sulla Vedretta del Dosegù, tanto tormentata ed intricata nella sua parte inferiore, quanto docile ed apparentemente innocua in quella superiore.

Dal colle quotato 3550 metri, tra la Punta Dosegù ed il San Matteo, la vista si apre sull’intero bacino del ghiacciaio dei Forni, ma l’attenzione è carpita dalla linearità e dalla estetica della parete nord del San Matteo stesso, che è a tiro di schioppo e si presenta, indubbiamente, invitante. Il tratto di cresta da qui alla scintillante croce posta in vetta è, se pur non difficile, sconsigliabile da percorrere con gli sci, che conviene lasciare al colle, sia per la ripidezza di alcuni tratti, sia per i rischi troppo elevati ai quali si andrebbe incontro se si incappasse in una malaugurata caduta.

Itinerario salita sci-alpinistica al Monte San Matteo:

Dal Rifugio Bonetta ci si porta in direzione del vecchio Rifugio Gavia (2541 mt.) mantenendosi il più in quota possibile sulla sponda destra idrografica della valle del Gavia stessa in direzione degli arrotondati dossi settentrionali della Punta della Sforzellina, sovrastanti il cosidetto Plan Bormin, ed entrando nella Valle Dosegù circa alla quota di 2360 metri. Si percorre questa valle, perdendo un poco di dislivello, in direzione est verso la sua testata. Non sempre agevolmente, si oltrepassa l’impetuoso torrente alimentato dai circhi glaciali situati nell’arco di cresta che va dalla Punta della Sforzellina al Pizzo Tresero e, spesso su cono di valanga, si punta verso il ripido pendio sottostante il ramo più avanzato della Vedretta di Dosegù. Risalitolo, sempre puntando in direzione N-E verso la cima del S. Matteo, ci si trova la via attraverso il ghiacciaio, dapprima superando alcune vallette poi contornando delle seraccate, generalmente tenendosi piuttosto a destra verso la costiera rocciosa che dal Pizzo di Vallumbrina si ricongiunge allo stesso San Matteo.

Raggiunti i pianori superiori della Vedretta di Dosegù,

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Difficoltà: per Buoni Sciatori Alpinisti
Dislivello: 1200 metri
Tempo: ore 3 – 4

 

Tratto dalla guida Rifugi alpini, bivacchi e itinerari scelti, © Alpinia Editrice, Bormio se vuoi acquistare la Guida clicca qui...

Bormio
Diga di S. Giacomo
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