Valfurva: Ristoro La Baita in Val Zebrù

Il ristoro La Baita in Val Zebrù, unanimemente riconosciuta una delle più belle valli del Parco Nazionale dello Stelvio, in località Camp da frò è situato in un ampio pianoro che inizia appena oltrepassato il ponticello gettato sul torrente Zebrù. Il ristoro è una tipica baita di montagna, ricostruita nel 1929 (la vecchia era stata distrutta da una valanga) da Nicola Compagnoni, della famiglia detta Tibidèr (in Valfurva, come in tutte le valli alpine dove abbondano cognomi uguali, sono fioriti molti "skòtùm" - soprannomi di famiglia - a volte estremamente caratteristici e coloriti).

La tipologia costruttiva è quella tradizionale delle dimore temporanee del Bormiese, dove prevale nettamente l'uso del legno, con tronchi squadrati a mano sul posto, ed in questa, che non è delle più antiche, si ritrova il basamento ed una parte della struttura in muratura. La casa del maggengo, dove l'alpigiano si portava all'inizio dei primi caldi ("mudar", da mutare, nel senso di cambiare casa) e vi rimaneva generalmente sino alla fine di settembre, riprende in gran parte le caratteristiche della dimora contadina permanente, che era (inizialmente) di unica proprietà privata, ad edifici isolati e con prato adiacente.

Pure questa baita, sita in un luogo pianeggiante, è circondata da una vasta zona a prato, utilizzabile per soste riposanti, per ristorarsi, per mangiare anche all'aperto e godersi il panorama. Va però specificato che, per il suo utilizzo come luogo di sosta, occorre attendere che il taglio dei fieni sia stato eseguito. Il prato è la fonte primaria di alimentazione della vacca, attorno alla quale è sempre storicamente ruotata l'autarchia economica del contadino dell'alta Valtellina, e se si suole continuare a godere di quei beni genuini che da essa si traggono, quale il latte ed i suoi derivati e che l'agriturismo del Ristoro La Baita offre ancora, bisogna avere profondo rispetto per tutti i prati, non calpestandoli e non abbandonandovi immondizia di nessun tipo.

Continua sulla guida cartacea …

Quota: 1980 metri
Località: Val Zebrù, nella località denominata Camp da frò (Campo di fuori) su di un ampio pianoro prativo vicino al torrente Zebrù.

Itinerario d'accesso: Da Madonna dei Monti, in località Nibloch (1580 mt.), si imbocca la strada per la Val Zebrù. Al Pont de li Tre Cròsc si prende la strada a sinistra e si continua sull'unica carrareccia che percorre tutta la valle, all'inizio con tratti in salita e poi pianeggiante, tra folte pinete, ampi spazi di prati e pascoli e baite sapientemente dislocate lungo l'intero sviluppo della Val Zebrù, fino a raggiungere il Ristoro.
Ore: 1.30     Dislivello: 400 metri (Lungo la stradicciola divieto d'accesso ai mezzi non autorizzati).
Una bella passeggiata per raggiungere il Ristoro La Baita è fattibile partendo da S. Antonio Valfurva: proseguendo verso S. Gottardo si prende la strada che porta a Pradaccio per poi ricongiungersi alla carrareccia della Val Zebrù.
Attrezzatura: dispone di locale per la ristorazione, offrendo piatti tipici e prodotti locali e di Valtellina. Acqua corrente, servizio igienico, luce e gas.
Apertura: primi di Luglio - metà Settembre
Cell: 3381388778

Tratto dalla guida Rifugi alpini, bivacchi e itinerari scelti, © Alpinia Editrice, Bormio se vuoi acquistare la Guida clicca qui...

Bormio
Diga di S. Giacomo
aaa
bormio