Valfurva: Rifugio V Alpini in Val Zebrù

Fu l'Ing. Piero Pogliaghi, docente del Politecnico ed uno dei principali dirigenti della Sezione di Milano CAI, compilatore in quegli anni di una pregevole carta topografica oltre che della prima guida alpinistica di questi gruppi montuosi, che nel 1883 fece costruire una piccola capanna, inaugurata l'anno seguente col nome di Capanna Milano. Essa era costituita da un edificio in muratura, rivestito interamente in legno. Una stanza, dotata di tavolacci per dormire ed utensili da cucina, era chiusa a chiave, mentre un'altra, con una porta semplicemente chiusa con un catenaccio, era stata messa a disposizione di tutti i visitatori. Era, questa, una cosa non usuale per quei tempi. Gli altri due Rifugi della zona, la Payerhutte all'Ortles costruita nel 1875 per conto della Sez. di Praga del Club Alpino Tedesco-Austriaco ed la Bergluhutte (oggi Rifugio Borletti) sul versante di Trafoi, erano infatti sempre chiusi, e per accedervi bisognava essere accompagnati da Guide Alpine Tirolesi, le sole che disponevano delle chiavi.

Nel contesto della storia dei Rifugi Alpini di questo gruppo montuoso, è interessante qui ricordare che la berglhutte fu costruita nel 1884 intorno ai ruderi del primo edificio sorto nelle Alpi Centrali con la funzione esclusiva di ricovero per alpinisti. Fu infatti il Dr. J. Gebhard, Ufficiale dell'Arciduca austriaco Giovanni di Lorena, che nel 1805 fece costruire sul cocuzzolo del cosiddetto Monticello (Bergl), ai piedi del Corno di Plàies, una capanna di tronchi d'albero che sarebbe servita per l'esplorazione dell'Ortles, già conquistato l'anno precedente.

Nel 1901 la Capanna Milano subì delle importanti modifiche strutturali e venne ampliata, data l'importanza geografica che rivestiva. Nel 1915/18 per le operazioni di guerra divenne il centro operativo della difesa della Val Zebrù contro gli austriaci, rifornendo di uomini, vettovaglie e munizioni tutta la nostra prima linea che andava dal Passo dell'Abés sino al Gran Zebrù, e attorno ad essa sorse tutto un insieme di strutture militari quali magazzini, stalle e, anche se può sembrare curioso, canili. Alla CapannaMilano infatti, come sulle distese dell'Adamello, per i rifornimenti sui ghiacciai ai posti più avanzati venivano pure utilizzate slitte trainate da cani appositamente addestrati.

Pur essendo stata più volte sottoposta ai bombardamenti nemici, ne uscì sempre indenne. Nel 1926 la Capanna fu dedicata al V reggimento degli Alpini e nel 1928 venne nuovamente riedificata proprio con l'aiuto del V Alpini stesso, assumendo l'attuale struttura. Con questo lavoro ebbe inizio la collaborazione tra l'Ing. De Micheli, famoso progettista di opere alpine, ed il cosidetto "quartetto" di Bormio e Valfurva, composto da G. Tuana, L. Bonetta, L. Bellotti e B. Testorelli, che in seguito portarono a termine molti Rifugi Alpini non solo in alta Valtellina.

Nel 1969 è stata costruita pochi metri più in basso,

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Quota: 2878 metri
Località: in alta Val Zebrù, sul panoramico spalto roccioso che sostiene la lingua terminale della Vedretta dello Zebrù
Itinerario d'accesso: Dalla Valfurva, per la Val Zebrù. Parcheggi per auto nelle località di Niblogo o, più avanti, Tre Croci (1610 mt.). Si percorre sul fondovalle, su carrareccia, tutta la Val Zebrù fino a raggiungere, dopo 8 km circa, la Baita del Pastore (2168 mt.). si continua sempre lungo la stradina, che ora sale erta con alcuni tornanti, e superato un panoramico dosso erboso si raggiunge la teleferica per i materiali (2525 mt.), dalla quale è visibile il Rifugio V Alpini. Su facile sentiero che, a destra, percorre la morena, si giunge a destinazione (2878 mt.).
Ore: 4 - 4.30;       dislivello: 1300 metri
Attrezzatura: posti letto 60, servizi igienici all'interno con acqua corrente e docce, servizio ristorante. Locale invernale sempre aperto nel sottostante Rifugio Bertarelli con 12 posti letto e fornello a gas.
Apertura: fine Giugno - fine Settembre
Telefono: 0342 929170    Cell: 335 6574017


Itinerario consigliato: 
Traversata bassa dal Rifugio V Alpini al Rifugio Pizzini

Tratto dalla guida Rifugi alpini, bivacchi e itinerari scelti, © Alpinia Editrice, Bormio se vuoi acquistare la Guida clicca qui...

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