Valfurva: Rifugio Mantova

Situato alla stessa quota del Bivacco Città di Cantù, al Giogo Alto, il Rifugio è la ristrutturazione della vecchia Capanna Vioz, edificata nel lontano 1911 dalla Sezione di Brema del Club Alpino Tedesco-Austriaco. Quest’ultima durante la Grande Guerra fu presidiata dagli Austriaci, costituendo un ottimo punto d’osservazione, ed era collegata a Cogolo, in Val di Peio, con una lunga teleferica suddivisa in quattro tronchi. Dal 1951 appartiene alla S.A.T. di Trento che l’ha chiamato Rifugio Mantova, volendo ricordare il vecchio Rifugio con lo stesso nome e sempre di proprietà della S.A.T. che fu costruito nel 1907 ai vicini Crozzi di Taviela alla quota di 3050 metri. Quest’ultimo poteva ospitare una trentina di persone e faceva servizio di osteria in estate. Era molto frequentato dalla popolazione della sottostante Val di Peio, come riportano le cronache del tempo. Fu distrutto da un incendio, durante gli eventi bellici, nel 1916 e mai più ricostruito. L’attuale Rifugio Mantova, che come detto ne prese il nome, costituisce un basilare punto d’appoggio per la nota traversata delle 13 Cime (“le tredici”, come sono confidenzialmente chiamate dagli alpinisti).

 

Per il suo raggiungimento dal lato Valtellinese occorre una adeguata attrezzatura alpinistica, ed ovviamente necessarie conoscenze sul suo corretto uso, dovendo attraversare le parti più elevate del famoso Ghiacciaio dei Forni, meglio descritto nella pagina dedicata al Rifugio Branca, punto di partenza

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Quota: 3535 metri
Località: Sul Monte Vioz, a circa 110 metri di dislivello dalla cima sul versante S-SE, verso Peio.
Itinerario d'accesso: L’accesso normale al Rifugio Mantova è quello che sale dalla Val di Peio. Dal Rifugio Branca (2487 mt.) si risale la evidente morena che in destra idrografica scende dal ghiacciaio dei Forni, sulla via normale di salita al Palon de la Mare, fino a toccarne l’ampia conca glaciale superiore. Attraversatala verso destra, si supera la erta balza rocciosa che va a morire nei seracchi discendenti dal bacino superiore del ghiacciaio dei Forni. Lungo quest’ultimo, si punta in direzione est verso il Passo della Vedretta Rossa (3405 mt.) dal quale volgendo decisamente a destra, si raggiunge su facili pendii il M. Vioz. Da qui in dieci minuti, si scende verso la Val di Peio al Rifugio Mantova.
Ore: 3-4; dislivello: 1050 mt.
Attrezzatura: posti letto 52, illuminazione a gas, servizio ristorante, servizi igienici all’interno.
Apertura:
periodo estivo

Itinerario consigliato:

Traversata M. Vioz – M. Cevedale

Tratto dalla guida Rifugi alpini, bivacchi e itinerari scelti, © Alpinia Editrice, Bormio se vuoi acquistare la Guida clicca qui...

 

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