Valfurva: Il panomico giro ad anello di Solaz

Itinerario assai interessante da un punto di vista paesaggistico, etnografico e naturale inserito nel territorio del Comune di Valfurva. Superata la frazione di Uzza (1307 mt.), dopo un centinaio di metri sulla sinistra all'altezza di un'edicola religiosa si stacca una ripida carrareccia che porta a Teregua. Da questa frazione si diparte in salita una sterrata, dapprima piuttosto sassosa, che supera i prati e raggiunge il bosco, ove inizia a salire gradatamente. Si tratta dell'ennesima strada militare del 1915 - 1918, e perciò è una garanzia di salita con pendenze estremamente omogenee e dolci (doveva essere percorsa da muli e salmerie). In breve raggiunge una zona vallonata, immersa in uno splendido bosco di larici secolari, che porta alla frazione di Canareglia (1540 mt.). Al di là di questa suggestiva borgata di alta montagna, dopo alcuni metri di asfalto, percorrendo sempre la ben tenuta strada militare dell'Ables si entra nella Val de la Forneira dove è ubicato un piccolo parcheggio con cartelli di legno indicatori del Parco Nazionale dello Stelvio.

Proseguendo ci si porta in località Ortagio, tipico punto di osservazione paesaggistico sulla bassa Valfurva e la conca di Bormio. Ora la strada si innalza attraverso un suggestivo lariceto, conosciuto come bosco da li dernecia, supera una serie di tornanti ricavati sulle pendici meridionali della Reit, raggiunge un'area attrezzata a pic -nic al di sotto del crap castel. Superato questo evidente avvallamento, dopo un ampio tornante ricavato con un alto muro a secco esempio di incredibile ingegneria militare, la strada diventa più pietrosa, raggiunge un tornante molto panoramico su Bormio ed arriva ad un bivio tra i mughi, ove bisogna abbandonarla (siamo attorno ai 2000 metri di quota) per scendere a destra e raggiungere le baite di Solaz. Lo storico Ignazio Bardea riporta che da questa zona, alla fine del 1500, si staccò e scese una devastante valanga che, giungendo sulle abitazioni di Madonna dei Monti, portò distruzione e morte (furono infatti uccise diciassette persone).

Proseguendo ed oltrepassato un brevissimo punto molto ripido, un avvallamento ove è costruita una piccola baita in muratura ci conduce al dolce pascolo di Solaz d'inzù. La mulattiera diviene sempre meno impegnativa, tra profumatissimi pini mughi, fino a raggiungere un punto altamente spettacolare, da un punto di vista panoramico, sulla suggestiva Val Zebrù: di fronte e alle spalle la Cresta di Reit, proprio nei pressi del bivacco di Solaz (2043 mt., sempre chiuso) utilizzato come osservatorio del Parco Nazionale dello Stelvio. I più fortunati, con un po di pazienza e soprattutto molto silenzio, se la giornata è favorevole potranno avvistare qualche ungulato.

Il sentiero diventa ora orrizontale, e così continuerà ad essere per un paio di chilometri. Supera il grande vallone dell'Ardof e raggiunge un pascolo. Si immette nel bosco e percorre un altro paio di incisi avallamenti; sempre nel fitto bosco si incontra un bivio, poco evidente. Il sentiero continua invitante in orrizontale ma presto raggiunge un vallone franato ed impercorribile. Al bivio bisogna invece scendere a destra e su percorso nel bosco, a tratti molto ripido, si raggiunge in breve il fondovalle dopo aver superato il vallone che sopra non si era potuto superare. Lungo la strada della Val Zebrù si raggiunge con un paio di tornanti il ponticello che supera il torrente e si supera un tratto in piano. Ad un altro bivio (anch'esso piccolo punto chiave) bisogna ignorare la strada che scende ora ripida a destra e continuare in orrizontale sino a raggiungere i verdi prati di Pradaccio.


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Lunghezza : 17800 mt     Tempo totale : 4 - 5 ore     Difficoltà  : moderatamente impegnativo

Tratto dalla guida Itinerari in Mountain Bike in Alta Valtellina, © Alpinia Editrice, Bormio se vuoi acquistare la Guida clicca qui...

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