Valfurva: Il giro della Val Cedè

Il punto di partenza di questo percorso è l'ampio parcheggio situato in prossimità del Rifugio Forni (2176 mt.), costruito alla fine dell'ottocento, magnificamente restaurato e collocato sopra ad un caratteristico sperone roccioso da cui si possono ammirare gli ammassi morenici lasciati dal ghiacciaio dei Forni (agli inizi del novecento il ghiacciaio lambiva con la sua enorme "lingua" lo stesso Rifugio - Albergo Forni). Al di sopra del parcheggio si imbocca la pianeggiante strada sterrata che porta al Rifugio Branca. La si percorre per circa un chilometro sino ad un caratteristico ponticello di legno che supera il torrente Cedè, allo sbocco della forra che collega la valle omonima con quella dei Forni.

Risaliti per un tratto lungo la gippabile s'incontra la deviazione sulla sinistra che porta alla Malga dei Forni, detta anche la Caseira da fornasc, collocata a quota 2318 metri. Questo alpeggio è posizionato in una zona veramente incantevole sia per il panorama che si apre attorno, sia per l'habitat naturale circostante: la malga dei Forni è infatti situata al centro della Valle dei Forni, alla confluenza tra la Val Cedè ed il ghiacciaio dei Forni. Il sentiero prosegue in direzione della testata della Val Cedè e, dopo tratti in discesa, raggiunge un ponticello detto Ponte della Girella, situato a quota 2346 metri. Superatolo, dopo aver percorso un tratto in salita, si guadagna la gippabile che porta verso il rifugio Pizzini - Frattola attraverso la suggestiva e brulla Valle Cedè caratterizzato da pascoli, pietraie e i fischi delle marmotte.

Circa a metà della valle si incontrano due zone caratteristiche: la prima è rappresentata dal Baitel da Val Cedè e la seconda dalla sorgente dell'akua bona. Continuando, il percorso si fà ancora più sconnesso e, salendo lentamente in direzione della testata della valle, si arriva in prossimità di un tratto assai rapido. Superatolo, si attraversa un torrente e si guadagna il ripiano su cui sorge il rifugio Pizzini (2700 mt.), costruito ai piedi della maestosa cima del Gran Zebrù (3851 mt.), di fronte ai ghiacciai del Cevedale e del Pasquale con un'ampia vista sul Tresero e sul S.Matteo. Dopo una ristrutturazione è stato aggiunto il nome di Frattola. Il primo rifugio fu costruito, proprio in questa zona, nel lontano 1887 dal C.A.I. sezione di Milano e fu chiamato capanna Cedeh. Fu poi incendiato durante il primo conflitto mondiale del 1915 - 1918 dalle truppe austriache scese dal passo del Cevedale e ricostruito con questo nome negli anni intorno al 1920 dalla famosa Guida Alpina Giuseppe Tuana, che durante la Grande Guerra compì, da volontario, numerose azioni alpinistico - militari che gli valsero il titolo di Aiutante di Battaglia.

I ciclo - escursionisti più preparati e più ardimentosi possono, a questo punto, raggiungere i Passi di Zebrù (3000 mt.) e, volendo, discendere verso la Baita del Pastore in Val Zebrù. Per il ritorno, dal Rifugio Pizzini si ricalcano le proprie pedalate lungo la Val Cedè; si ignora il bivio che porta al Ponte della Girella e si continua lungo la gippabile, ora con fondo più dolce. Di fronte, imponente, si erge la mole della Punta del San Matteo (3678 mt.), una delle famose "tredici cime" dislocate ad anfiteatro intorno al bacino dello stesso ghiacciaio dei Forni lungo una caratteristica cresta che dal Tresero (3594 mt.) al Cevedale (3757 mt.) non scende mai al di sotto della quota 3400 metri.

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Lunghezza : 10000 mt     Tempo totale : 3 - 4 ore     Difficoltà  : moderatamente impegnativo

Tratto dalla guida Itinerari in Mountain Bike in Alta Valtellina, © Alpinia Editrice, Bormio se vuoi acquistare la Guida clicca qui...

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Diga di S. Giacomo
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