Escursione: Dallo Stelvio alla Bocchetta di Forcola

A proposito delle origini vetuste di questo Passo si hanno notizie attraverso documenti del 1300 che riportano non precisati lavori di sistemazione riguardanti proprio questo percorso. Altre notizie si hanno riguardo al più recente tracciato ottocentesco della strada dello Stelvio, di notevole importanza viaria. L'ing. Carlo Donegani fu il creatore di questa arditissima strada, considerata la rotabile più alta esistente nel Vecchio Continente con gallerie scavate nella roccia viva, a strapiombo sulla sottostante forra del torrente Braulio, con tornanti alloggiati lungo gli scoscesi pendii dei sovrastanti monti. La strada fu costruita dal 1820 al 1825, un tempo brevissimo tenendo anche conto che durante l'inverno non si poteva lavorare. L'itinerario che descriviamo prende avvio dal Passo dello Stelvio. Si risale, spingendo la bicicletta, quel breve ma ripido tratto che porta in cima al Pizzo Garibaldi, detto anche Dreisprachenspitze (Cima delle Tre Lingue) perchè prima della Grande Guerra qui passava il confine fra tre stati: la Svizzera, l'Italia e l'Impero Austro-Ungarico.

Raggiunto il Ristoro che si trova sulla modesta cima, si pedala sull'altopiano che si trova a nord di esso finchè, in un avvallamento, la strada inizia a scendere. Persa quota con alcuni tornanti, si giunge su pascoli verdeggianti. Qui la mulattiera si fa più dolce e, con una rilassante discesa, si giunge nei pressi della IV Cantoniera dello stelvio. Il percorso si sviluppa tra quest'ultima ed il posto di frontiera Svizzero (ricordarsi di prendere i documenti d'identità). Raggiunta la strada asfaltata, si ritorna verso la dogana italiana per pochi metri e si imbocca a destra un tratto erboso in salita.

Il tracciato prosegue lungo la successiva mulattiera che scorre a fianco di un acquedotto (che porta acqua potabile al passo dello Stelvio, in passato captata dalle stesse sorgenti con tubazioni in legno), a mezza costa lungo i pendii meridionali del sovrastante Piz Umbrail (3033 mt.). Le pareti del monte sono caratterizzate da numerosi e suggestivi pinnacoli calcarei ed occorre ricordare che dalla sua vetta si gode un panorama veramente unico ed irripetibile, tanto che il Club Alpino Svizzero, nella metà del 1800, presa da qui, a colori, che metteva in evidenza circa 100 cime e abbracciava buona parte del grandioso e sterminato nucleo centrale delle Alpi Svizzere, Italiane e Tirolesi. dopo aver oltrepassato una serie di piccoli torrenti che hanno scavato profonde vallette incidenti profondamente il pendio, si guadagna la località Pozzine, attraversando due vallette (la Val Cunettone e la Val del Gesso) e portandosi al Baitel del Cogn (2587 mt.). Molto caratteristica la zona ove sorge questa costruzione: si incontrano verdi praterie ricche di specie floreali pregiate tipiche degli ambienti calcarei, come per esempio la "saxifraga caesia", la "genziana di Clusio" e la "dryas octopetala".

Proseguendo sul sentiero, lasciata a sinistra una vecchia mulattiera che scende verso la cappella di San Raineri alla Terza Cantoniera, si raggiunge un altro pianoro erboso dal quale, su un tratto assai ripido, si giunge alla Bocchetta di Forcola (2768 mt.), dove si possono ammirare i ruderi delle fortificazioni militari della Prima Guerra Mondiale. Da qui, in brevissimo tempo, si possono raggiungere i resti della Caserma di Forcola, posta immediatamente a nord. Dopo essere transitati dalla bocchetta ci si porta alla sua destra (guardando la Val del Braulio) e si imbocca il sentiero che attraversa orizzontalmente un pendio erboso per ricongiungersi


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Lunghezza : 8300 mt     Tempo totale : 2.30 - 3 ore     Difficoltà  : poco impegnativo

 

Tratto dalla guida Itinerari in Mountain Bike in Alta Valtellina, © Alpinia Editrice, Bormio se vuoi acquistare la Guida clicca qui...

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