Escursione a Valdidentro: La Val del Gallo

L'itinerario che qui si propone si svolge a cavallo tra il confine italiano (alpe del Gallo) e quello svizzero (Cantone Grigione, Jufplaun e Buffalora); tra il lago artificiale di San Giacomo in Val Fraele e l'altro, anch'esso artificiale, del Gallo in territorio livignasco. La partenza è localizzata nei pressi dell'ampio parcheggio che si incontra al valico di Fraele, nei pressi della suggestiva chiesettina omonima. Superato il passo di Fraele si percorre per intero una spianata ricca di sfasciumi ghiaiosi provenienti dal versante laterale della Val Paolaccia. Proseguendo, immersi in un fitto bosco di pino mugo, dopo circa 1000 - 1500 metri si guadagna un bivio e si procede a sinistra verso la Valle del Gallo; si imbocca una carrareccia che, con fondo sterrato in discrete condizioni, attraverso ampie curve ricavate alla base di conoidi alluvionali, collocati ai piedi del Monte della Cassa del Ferro (3140 mt.), porta in prossimità dello sbocco della Val Bruna.

Oltrepassato il ponte ci si dirige sull'altro versante e, in disces, si guadagna l'ampia conca, con amene praterie verdi e profumate, del "Grasso di Prà Grata" (1903 mt.), dove è situata la malga omonima. Proseguendo ci si porta nei pressi di un altro ponticello gettato al di sopra di una suggestiva ed incassata forra (1866 mt.) dove scorre il torrente proveniente dalla Val Mora e dalla laterale Val Bruna chiamato Acqua del Gallo. A questo punto è consigliabile fermarsi per alcuni istanti per ammirare il magnifico panorama che si apre proprio di fronte. Si notano l'ampia distesa dei boschi di pino mugo appena attraversata e dominata da dirupate cime.

Superata l'aspra gola del sottostante torrente del Gallo si continua lungo la mulattiera militare, inizialmente in buono stato e successivamente ridotta a sentiero, che attraversa a mezza costa le pendici occidentali della Cima del Serraglio (2685 mt.). Pedalando a mezza costa al di sopra del pendio che degrada verso il fondovalle si superano, in successione, alcune vallette, nelle quali a volte il sentiero è in cattive condizioni, giungendo in vista del ramo orientale del lago di Livigno, che insinuandosi nella valle assomiglia molto ad un fiordo norvegese offrendo uno scorcio di rara bellezza. Dopo alcune centinaia di metri si raggiunge un dosso (1855 mt.). Si penetra, così, in un fittissimo e profumato bosco di pino mugo eretto che sembra abbandonato da parecchi anni.

Proseguendo lungo facile mulattiera, con una serie di omogenei tornanti in salita si guadagnano le verdi praterie dell'alpe del Gallo e successivamente si giunge in prossimità dei ruderi di baraccamenti militari e di quello che rimane dell'alpeggio omonimo (2075 mt.). Il panorama circostante risulta essere particolarmente interessante per gli aspetti geologici (rocce sedimentarie con evidenti stratificazioni) ed ambientali (versante selvaggio orientale del Monte della Cassa del Ferro, solcato da profonde gole). Si superano sulla mulattiera, in salita non difficile, ancora un centinaio di metri di dislivello, si piega a sinistra e a mezza costa si rientra nuovamente nel bosco, diventato ora molto più rado, puntando in direzione del colle sovrastante, confine di stato tra Italia e Svizzera. Raggiuntolo, a quasi 2300 metri di quota, si tocca il territorio elvetico.

Siamo ora all'interno del Parco Nazionale Svizzero (riserva naturale creata nel 1909 e confinante con quella italiana del Parco Nazionale dello Stelvio; assieme rappresentano una delle più estese aree naturali protette dell'Europa) e visto che le regole svizzere sono molto severe si consiglia

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Lunghezza : 20500 mt     Tempo totale : 3.30 - 4.30 ore     Difficoltà  : moderatamente impegnativo

Tratto dalla guida Itinerari in Mountain Bike in Alta Valtellina, © Alpinia Editrice, Bormio se vuoi acquistare la Guida clicca qui...

Bormio
Diga di S. Giacomo
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