
lascia posto al fondo valle, l'Adda ci indica il più naturale dei percorsi ciclabili, lungo le strade sterrate che, costeggiando il fiume per molti chilometri, si spingono con linearità fino a Tirano. Ma interessanti alternative ci vengono offerte anche dagli assolati fianchi Retici, lavorati a vigneti e frutteti fino ad una fascia di 500 metri di altitudine, a cominciare dalla Costiera dei Cech, dove tortuose strade collegano le infinite frazioni disseminate a mezza costa, per giungere ai tracciati interpoderali che attraversano i meleti in fiore di Ponte in Valtellina e chiuro e proseguono fino a Teglio in mezzo a ombrose selve di castagni e larici.
Sensazioni uniche sono riservate a coloro che, pedalando per i camminamenti a sbalzo sulle zone vinicole del Sassella o del Grumello nel periodo della vendemmia, possono osservare il ripetersi dei gesti antichi della raccolta dell'uva. Abbiamo così individuato una prima e vasta area ciclabile, forse la più accessibile e abbordabile da un'utenza familiare e tranquilla, frequentabile in ogni stagione senza particolari problemi di orientamento e di preparazione fisica.
Usando il criterio della quota altimetrica, possiamo localizzare una seconda fascia posta tra i 500 e i 1.800 metri di altezza che abbraccia tutta la Provincia di Sondrio e dove si trovano la maggior parte dei percorsi ciclabili che diverranno , o sono già diventati, gli itinerari "classici" di mountain bike in Valtellina. E dovremmo parlare quindi delle selvagge ed affascinanti valli Orobiche, della Valmalenco e delle sue attrattive geologiche ed alpinistiche, degli interessi naturalistici dell'oasi di Pian Gembro, della fauna e della flora del Parco Nazionale dello Stelvio e della singolare asprezza dei sentieri della Valchiavenna.
Ad ognuna di queste zone andrebbero dedicati adeguati spazi e luminose immagini per raccontare l'infinita offerta delle montagne Valtellinesi nel corso delle stagioni. Ed è appunto alle cime dei monti che guarda il ciclo-alpinista che, non soddisfatto di aver percorso il fondo valle, essere risalito lungo mulattiere ricoperte di foglie ed aver superato i boschi di conifere dai profumi resinosi, si trova ancora con energie da spendere.
Per lui restano da raggiungere una serie di passi alpini posti sopra i 2.500 metri di altezza (Passo del Muretto in Valmalenco, dell'Alpe in Val di Rezzalo, di Forcola sullo Stelvio, ecc) e i rifugi alpini che lambiscono i ghiacciai del Gruppo del Bernina (Rifugio Scerscen a 3.000 metri) e dei Forni nel Gruppo dell'Ortles-Cevedale (rifugi Pizzini e Branca). A questo allenato e fortunato biker sono riservate lunghissime discese mozzafiato, ricche di quelle stesse sensazioni incontrate nella salita, ma condensate in un breve e vertiginoso lasso di tempo.