
veramente piacevole a vedersi e difficile da dimenticare. Non è facile però poter osservare questo animale, anche là dove è presente un discreto numero, data la sua prudenza del tutto eccezionale, coadiuvata da sensi molto sviluppati, che lo fa stare nella parte del bosco meno frequentata dall'uomo; quest'ultimo suo ormai ultimo nemico (dopo la scomparsa del lupo e della lince), la cui immagine resta stampigliata da sempre nella sua mente e tramandata per via cromosomica di generazione in generazione.
Non tutti infatti sono sensibili alla sua maestosità; ma lo sono più prosaicamente al gruzzolo che ricavano dalla vendita dei suoi 200 e più kg di carne e dal trofeo peraltro sempre pietoso a vedersi. All'epoca degli amori (settembre, metà ottobre) i due sessi, che hanno vissuto separati in piccoli branchi durante il resto dell'anno, si riuniscono e non è difficile scorgerli e udire i gridi d'amore rauchi e sonori dei maschi. Si hanno anche i combattimenti molto rituali e quindi incruenti in modo che il più forte abbia la possibilità di trasmettere ai discendenti tale caratteristica, che però oggi non serve contro l'unico nemico rimastogli che non mira a eliminare senz'altro l'animale più debole, anzi.
In inverno i cervi mal sopportano le grandi nevicate, per cui scendono a valle, laddove il luogo non sia troppo antropizzato, alla ricerca di cibo costituito da gemme, rametti ed anche corteccia di svariate piante. A marzo i maschi perdono le corna e si fanno ancora più cauti e sospettosi essendo privi di un'arma di difesa. Il palco ricrescerà pian piano, alimentato da una pelle ricca di vasi sanguigni fino a completarsi a luglio. Allora l'animale si ripulisce dell'ormai inutile e rinsecchito velluto con sfregamenti contro pianticelle che ne fanno le spese fino a seccare.
Le corna cadute, difficili da trovare per la somiglianza con i rami secchi delle conifere che ricoprono il terreno, vengono utilizzate da vari roditori sembra come riserva di sali. A maggio nascono i piccoli (uno per femmina in genere) con il manto chiazzato di macchie bianche.